progetto realizzato all'interno di Confotografia, L'Aquila 2013
“...nonostante tutto quello che è accaduto, le persone si sono allontanate tra di loro [...] ognuno si è chiuso la porta dietro di sé.”
Cittadino di Onna
“...un territorio che non ti fa sperare e che non ti fa sognare è un territorio già morto [...] incontrarsi senza doverlo programmare, questo è il senso della comunità.”
Lina Calandra, geografa sociale del territorio aquilano
“...ci stiamo abituando al brutto [...] L’Aquila ha bisogno di esser ricostruita... ma anche di essere sognata.”
Franco Arminio, paesologo e poeta
“L'uomo che si isola rinuncia al suo destino, si disinteressa del progresso morale. Parlando in termini morali, pensare solo a sé è la stessa cosa che non pensarci affatto, perché il fiore assoluto dell'individuo non è dentro di lui; è nell'umanità intera.”
Georg Wilhelm Friedrich Hegel, Scienza della logica, 1812
In seguito al
terremoto del 6 aprile 2009 il Comune de
L'Aquila ha concesso la possibilità a chi era in possesso di un appezzamento di terreno agricolo di costruirsi una piccola casa temporanea in legno di superficie massima 95 mq. e altezza non superiore ai 6 mt. come alternativa al trasferimento in
M.A.P. o
progetti C.A.S.E. Queste case avrebbero potute essere abitate per un periodo non superiore i tre anni in attesa della ricostruzione, solo in casi di evidente necessità il periodo di tre anni poteva eccezionalmente essere prorogato.
Oggi, a distanza di quattro anni, chi può continua a costruirsi la propria casa; ciò che doveva essere temporaneo si presume diventerà permanente, ciò che doveva essere solo di legno ora è di mattoni o calcestruzzo, ciò che una volta era aggregazione ora è diventato isolamento. Ciò che non era stato controllato continua a non essere regolamentato.